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In morte del cavalier Silvio Berlusconi

A oltre 48 ore dall’annuncio della morte di Silvio Berlusconi, sono oramai innumerevoli i messaggi di cordoglio espressi.

A partire ovviamente dai vip, che nella maggior parte dei casi devono la loro popolarità proprio alle reti Mediaset ideate da Berlusconi.

Così ad esempio Simona Ventura “La fine di un’epoca. Grazie Presidente per le opportunità, la speranza e fiducia che mi hai sempre donato. Un grande abbraccio ai tuoi ragazzi“. Barbara D’Urso, che grazie ai riflettori di Mediaset pare una Madonna, l’ha ricordato con una lunga lettera: “Grazie per avermi accolta nella tua prima Tv 45 anni fa, per avermi sempre stimata, per i tuoi modi gentili. Ricordo il tuo entusiasmo, contagioso e dirompente, quando ci chiamavi in riunione a Milano 2, dove vedevamo nascere il futuro della televisione, che tu hai intuito prima di chiunque altro… Non sei mai stato banale, sei sempre stato legatissimo alla famiglia… E come ti ho sempre detto, ho imparato tantissimo guardandoti all’opera in quegli anni. Mi inorgoglì quando, non molto tempo fa, seppi che mi definisti come una donna “col sorriso di velluto e le palle d’acciaio”, perché in queste poche parole c’è tutto l’affetto professionale che non hai mai mancato”. 

Ovviamente si sono aggiunti le condoglianze dei vari politici, anche quegli avversari storici che improvvisamente hanno realizzato la “grandezza” del politico e imprenditore.  Per Renzi “era un fuoriclasse assoluto” che ha fatto “di tutto per rendere l’Italia più forte”.

Tutto ciò era assolutamente prevedibile.

Amore incondizionato anche dagli sconosciuti

Quello che mi sorprende infatti non sono tanto i messaggi di personalità che hanno in qualche modo collaborato con lui. Mi sorprendono invece i messaggi di perfetti sconosciuti che tentano in qualsiasi modo di legarsi al morto, solo per il fatto di averlo incontrato per pochi secondi o averlo osservato da lontano in TV per decenni. Come se per averlo idolatrato da lontano fossero diventati suoi amici. Per tutti è quindi Silvio, non si chiama per cognome un familiare.

Si tratta in realtà di un copione piuttosto diffuso, è “l’insopportabile, oscena appropriazione del morto”, come l’ha definita Selvaggia Lucarelli nel suo podcast Il sottosopra.

E così troviamo centinaia di migliaia di commenti sui social. Come Stefania: “Mi dispiace tanto, mi sono commossa alla notizia e sinceramente ha fatto e provato a fare l’impossibile per gli italiani.. ed ora? Siamo in balia degli eventi. Buon riposo Silvio nato dal niente ma con un gran cuore e testa“. Con un catastrofismo di fondo che pare quanto meno esagerato riferito a chi da tempo non dettava più la linea politica del paese.

Poi c’è chi approfitta del momento per un aneddoto scarno e insignificante con l’unico scopo di farsi pubblicità (tentativo forse di esprimere condoglianze emulando il metodo caimano?): “Lo incontrai una volta e mi disse nulla è impossibile. Vendi gli immobili senza limite“.

Ancora più agghiacciante è che alcuni di questi messaggi non siano pubblicati a titolo privato sui social, ma che siano scritti su testate nazionali. La Repubblica racconta con grande trasporto la storia dell’ex sarta di Berlusconi che conserva ancora come un feticcio il suo accappatoio, indossandolo ogni tanto per sentirlo vicino a lei. Storia che meriterebbe di essere letta da un bravo psichiatra.

E come poteva mancare l’ultima foto? Fortuna vuole scattata con un innocente e sorridente bambino

Appena saputa la notizia della sua scomparsa si è data immediata diffusione all’ultima foto scattata. In un bar di Milano con un bambino di 7 anni, con cui, secondo le parole del padre, “ha scherzato e sembravano quasi in confidenza”. E qui probabilmente risiede l’intero successo di Berlusconi: in Italia non importa essere onesti, rispettare le regole. Basta essere simpatici perché tutto sia perdonato e guardato con una complice strizzatina dell’occhio.

Il Mattino ricorda invece le capacità taumaturgiche del Cavaliere: una volta infatti la sua sola voce ha permesso il risveglio di un ragazzo finito in coma dopo un incidente in moto.

Insomma, la beatificazione è sempre più vicina.