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Crollo del ponte Morandi: al danno si aggiunge la beffa

Dopo il crollo del ponte Morandi Genova deve rialzarsi e deve farlo in fretta

Nonostante le parole del sindaco, Genova si trova in ginocchio e deve trovare in fretta un modo per gestire il traffico. Subito si è mossa la Regione, chiedendo un aumento dei treni, per disincentivare i genovesi a muoversi con mezzi privati. Già il giorno dopo il crollo la Regione Liguria ha ottenuto da Trenitalia un incremento notevole del servizio da Genova Voltri a Genova Nervi: 46 treni regionali in più dal lunedì al venerdì, 24 il sabato, la domenica e nei festivi.

L’assessore ai trasporti Gianni Berrino ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto e soprattutto per “l’accoglimento della nostra richiesta di rendere disponibile gratuitamente il parcheggio di interscambio nei pressi della stazione di Genova Pra’, della capienza di 300 posti, per gli automobilisti in arrivo da ponente”. Pertanto chi arriva da ponente con la macchina può parcheggiare a Pra’ e proseguire in treno, per non intasare le vie cittadine che saranno messe a dura prova. Peccato che quei parcheggi, di cui la Regione si vanta, esistano già: gratuiti e a disposizione dei cittadini. E saturi alle 7.30 del mattino.  Inoltre non sono nemmeno in area Trenitalia, bensì del demanio marittimo in concessione a “Pra’ Viva”.

A smascherare la fake news, perché di questo si tratta, è Genova quotidiana. Il 15 agosto la redazione aveva ricevuto il comunicato stampa della Regione e, dopo le lamentele degli abitanti della zona, ha verificato la notizia. Sì perché anche le notizie date per via istituzionale devono essere controllate adesso. E in Regione hanno ammesso:

Abbiamo verificato, c’è stato un errore. Il parcheggio è quello solito, non ci sono spazi in più.


Uno specchietto per le allodole

Di questo si tratta. Non solo i posti auto non esistono, o meglio, esistevano da prima del crollo del ponte Morandi, ma addirittura la trattativa di cui si è soddisfatti non è mai avvenuta. E così al danno si aggiunge la beffa. Quando ancora si scavava sotto le macerie sperando di estrarre vive delle persone, invece si sono trovati solo cadaveri. Mentre i dispersi rimangono troppi e gli sfollati sono oltre 600, non si leggono altro che notizie false. Che ponte Morandi sarebbe crollato a causa di un attentato. Che i ponti costruiti dal Duce erano migliori. Che la Gronda avrebbe evitato il disastro. Lo scaricabarile delle colpe non si è fatto attendere. Le notizie false e gli sciacallaggi politici sono stati tanti, troppi, ma da una Regione in lutto è ancora più grave.

Camilla Gaggero