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Alessio Figalli, l’Italia ha ben poco di cui essere orgogliosa per la Medaglia Fields

Alessio Figalli è stato premiato ieri a Rio de Janeiro con la Medaglia Fields, per prestigio paragonabile al Nobel per la Matematica


Il giovane italiano è stato premiato grazie ai “suoi contributi alla teoria del trasporto ottimale”.Marco Busetti, Ministro dell’Istruzione, ha affermato che “La Medaglia Fields ad Alessio Figalli è un orgoglio per l’Italia. Complimenti a lui e a chi lo ha formato. Questo risultato è solo la punta di un iceberg”. Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è complimentato con Figalli con un tweet.

Complimenti ad Alessio Figalli, premio #Fields per la matematica. Non accadeva da 44 anni che un italiano ottenesse un riconoscimento così prestigioso, l’equivalente di un premio Nobel. Continuiamo a investire nei nostri giovani e sul sistema d’istruzione e formazione “Italia”.

Ma davvero l’Italia deve essere orgogliosa del risultato ottenuto dal 34enne romano? In parte sì, visto che la formazione del giovane è stata in Italia. Dopo aver frequentato il liceo classico, si è laureato in 4 anni alla Scuola Normale di Pisa, seguito da Luigi Ambrosio, professore di Analisi matematica. Con lo stesso docente ha conseguito il dottorato di ricerca nell’ottobre 2007. Ed è qui che ha cominciato ad allontanarsi dall’Italia, svolgendo il secondo semestre all’Ecole Normale Supérieure di Lione.

Il lavoro all’estero, in Europa e negli Stati Uniti


Nel 2008 è andato a insegnare a Parigi, all’Ecole Polytechinque; l’anno successivo si è trasferito a Austin, come professore dell’Università del Texas. Nel 2001 è diventato professore ordinario. Infine, due anni fa ha deciso di tornare in Europa, insegnando a Zurigo. Parte del merito è sicuramente personale, le sue doti sono innegabili. Ma rimane impossibile non chiedersi: ma se fosse rimasto in Italia? Come sarebbero andate le cose? In un Paese in cui nel 2017, secondo i dati del Sole 24 ore, ci sono solo 20 professori ordinari con meno di 40 anni, di certo in modo molto diverso. Alessio Figalli si è dimostrato riconoscente nei confronti dell’Italia, affermando che il suo successo dimostra “come l’Italia riesca a formare giovani in grado di raggiungere un successo internazionale“. Ma ricordando la scarsa importanza data negli ultimi anni al settore della ricerca, non si può non essere pessimisti. Inoltre anche l’unico altro vincitore italiano della Medaglia Fields, Enrico Bombieri, dopo aver insegnato alla Normale di Pisa, si è trasferito a Princeton, all’Institute for Advanced Study. Dove ora è professore emerito.

Chissà se in Italia Figalli avrebbe avuto le stesse opportunità. Quel che è certo è che difficilmente il cervello in fuga deciderà di rimpatriare. Più volte ha dichiarato:

Non si sa mai che cosa può succedere. Quando ci saranno i fondi per i progetti o un posto nuovo… C’è una situazione difficile.

Camilla Gaggero