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Cultura

“La regina straniera” di Anne O’ Brien

La regina straniera, pubblicato da Anne O’ Brien nel 2017

“La regina straniera”: un romanzo storico. Francia, ottobre 1396. Giovanna di Navarra incontra Enrico di Bolingbrokw, erede di Lancaster, alle nozze di Enrico II e Isabella di Valois. Nonostante la sua nobile discendenza dalla casata dei Valois e la sua educazione a corte, Giovanna, così esperta nell’arte della conversazione, si trova improvvisamente senza parole di fronte a Enrico di Lancaster. Sente qualcosa sussultare in lei. Mai aveva provato sentimenti simili.

Eppure quel turbamento non mi lasciava. E nemmeno la piccola fitta di colpa. Andata in sposa a un uomo non di mia scelta e sicuramente di età avanzata, avevo scoperto in quel matrimonio, e con mia delizia, un inaspettato dono del cielo. Giovanni mi aveva dato la sua amicizia e un profondo rispetto che si era rivelato reciproco, come lo era il saldo affetto che aveva cementato la nostra vita comune man mano che gli anni passavano e che i figli venivano concepiti. Non avrei potuto sperare in un compagno migliore quando, figlia di una famiglia reale intenta a costruire potenti alleanze, ero stata destinata a queste nozze con il Duca di Bretagna.
Avevo conosciuto l’amore nel mio matrimonio? No.

Tra i due nasce una profonda amicizia

Enrico, caduto in disgrazia nel suo paese, si rifugia presso la corte di Valois, avendo così modo di stare vicino a Giovanna. L’orgoglio di Enrico è profondamente colpito: non può tornare in patria e ha perso la sua eredità. In un atto di coraggio e follia decide di muovere una sommossa contro il re, suo cugino, in modo da prendersi il potere. Nell’impresa potrebbe morire, Giovanna e Enrico si dicono addio:

Il mio respiro si inceppò quando mi attrasse a sé, poi le sue mani lasciarono le mie e mi incorniciarono il volto. La sua bocca trovò la mia e mi baciò.
Non fu un bacio d’affetto scambiato tra due cugini, né un formale saluto tra familiari o amici. Almeno, non nella mia esperienza. Iniziò dolcemente, con uno sfioramento delle labbra, per crescere in intensità. In sicurezza. In profondità. Finché lui non fu sicuro che fosse ricambiato. E mentre mi baciava un nuovo orizzonte si aprì davanti a me. Una nuova geografia sotto i miei piedi. Bevvi dalla sua bocca come da un pozzo senza fondo, per placare una sete che mai avevo saputo di avere.

Una storia d’amore affascinante ma lontana nel tempo

“La regina straniera” narra una storia vera, che l’autrice ha voluto raccontare perché poco conosciuta. Sicuramente si tratta di una storia d’amore affascinante, ma in certi punti la lettura può risultare un po’ pesante, soprattutto durante le descrizioni minuziose degli oggetti, che dimostrano comunque un profondo studio dell’epoca da parte dell’autrice. Più che di una storia d’amore però si tratta di una storia di orgoglio: è questo il sentimento che più di tutti domina i personaggi. Un sentimento che alla lunga può risultare anche fastidioso.

La narrazione in prima persona con una donna così lontana dalla mentalità odierna concilia poco l’immedesimazione. Consiglio comunque la lettura perché nel complesso molto scorrevole, ma ciò che colpisce più di tutto è il colpo di scena finale.

Camilla Gaggero