Cronache scolastiche: docente in classe, alunni in sciopero

Lo sciopero degli studenti indetto per oggi ha decimato le mie classi.

Prima ora in 1a

Ho passato la serata di ieri a stampare e pinzare le verifiche per oggi. Potrebbe sembrare un lavoro di pochi minuti, ma non si sa come appena si diventa docenti, sebbene millennial, ci si trasforma in boomer. La stampante si rifiutava di obbedire ai comandi e gettava fogli in maniera casuale. Alla luce di questa impresa eroica, non vedevo l’ora di terminare quelle verifiche. Invece, solo 5 studenti si siedono in classe: gli altri hanno deciso di scioperare. Chiedono una scuola in sicurezza e ffp2 gratuite.

Non potendo ovviamente svolgere il compito in classe, trascorriamo l’ora a giocare all’impiccato e a chiacchierare.

Seguono due ore buca in cui termino di correggere i compiti dell’altra prima. La noia della mattinata viene interrotta dall’arrivo di un ragazzo, mandato fuori dalla classe a causa di qualche colpo di tosse. Infastidito per essere stato allontanato dall’aula, ha iniziato a inveire e sbraitare contro la bidella che lo aveva accompagnato lì. Mi stupisco della tranquillità con cui la bidella gli risponde, cercando di spiegargli con calma la situazione.

Quarta ora in 1b

Loro almeno sono presenti e posso andare avanti con le interrogazioni.

Altra ora buca, di cui approfitto per pranzare: ho fatto colazione alle 6 e esco alle 14.30.

Ultime due ore in 5c

Si presenta qui una situazione surreale: in aula ci sono solo due studenti. Tutti gli altri hanno aderito allo sciopero. Anche trovare argomenti di cui chiacchierare per due ore è complesso, soprattutto perché uno dei due è praticamente catatonico, a malapena risponde a monosillabi, solo ogni tanto prende un po’ di vitalità e parla. Ma non avviene con grande frequenza. Mentre parliamo dell’enorme incognita dell’esame di stato, che non si sa ancora come sarà strutturato, chiunque passa davanti alla nostra porta ci guarda con meraviglia, come fossimo strane creature mitologiche,