Santiago di Compostela: meta di pellegrini fin dal Medioevo

Unico. Vero. Faticoso. Questo è il cammino di Santiago, che fin dal Medio Evo i fedeli intraprendono per raggiungere la tomba di San Giacomo apostolo nella cattedrale spagnola.

Con i moderni mezzi di trasporto in poche ore è possibile arrivare a Santiago, per cui appare inutile, se non addirittura insensato, camminare tanti giorni per ottenere lo stesso risultato, sopportando la pioggia, il vento, il freddo, il caldo e il sole, anziché stare comodamente seduti in aereo. Non bisogna compiere nessuno sforzo, tutto diventa facile e immediato: si può addirittura dormire mentre il paesaggio scorre velocemente sotto i propri piedi.

Allora perché ancora oggi tanti cristiani decidono di camminare per più di cento chilometri? Lo zaino pesa almeno 5 kg, le spalle dopo poche ore iniziano a dolere e i muscoli a irrigidirsi, i piedi mal sopportano le scarpe e ben presto si formano le prime vesciche. I dolori sono destinati ad aumentare con i giorni a causa dello sforzo prolungato, spesso accentuato anche da un riposo inadeguato in un luogo di fortuna come una palestra o il soppalco di una chiesa.

La risposta è semplice: non sempre la via più rapida è quella giusta da seguire

Solo attraverso la fatica è possibile mettere in discussione se stessi, capire di avere dei limiti e di non essere invincibili. Spesso si è infatti costretti a rallentare il passo, a volte addirittura a fermarsi per un dolore a un ginocchio o a una caviglia; la gola è secca e brama un po’ d’acqua così come lo stomaco un pasto caldo. Sono condizioni fisiche a cui non si è abituati, anzi a cui si è completamente estranei. Perché ormai è scontato avere da mangiare e da bere, un tetto sopra la testa, un luogo per ripararsi dalla pioggia e un letto per la notte. Il cammino insegna ad apprezzare tutto questo.

Ma non solo. Durante il pellegrinaggio infatti il corpo si ciba del vero pane di vita, ascoltando e meditando ogni giorno le parole del Vangelo, partecipando alla Santa Messa e soprattutto ricevendo l’Eucarestia, fonte e culmine della vita cristiana: la via migliore per avvicinarsi autenticamente al Signore.

Santaigo

La preghiera accompagna e sostiene ogni passo del pellegrino, così da procedere non solo fisicamente ma anche spiritualmente nel cammino che si è iniziato con il sacramento del Battesimo. Questo cammino è troppo spesso trascurato, dimenticato nella frenesia della quotidianità, del lavoro, dello studio e degli impegni, per cui si perdono di vista il centro della propria vita e la strada da seguire. Bisogna allora tornare indietro e cercare la freccia gialla che indica la direzione giusta: è un piccolo segno, quasi insignificante, eppure basta scorgerla perché torni la fiducia.

L’arrivo del pellegrino

Questo straordinario percorso termina con l’arrivo a Santiago e l’ingresso nella cattedrale insieme ad altre centinaia di pellegrini, partiti da tutto il mondo.

Il pellegrinaggio non è soltanto una passeggiata un po’ impegnativa: è un’esperienza indimenticabile che ogni fedele dovrebbe provare almeno una volta nella vita, per migliorare se stesso sia come persona sia come cristiano.