Senza maschera

La verità libera dalle ipocrisie

Cultura

“La scuola nel bosco di Gelsi” di Pietro Ratto

“La scuola nel bosco di Gelsi” di Pietro Ratto, pubblicato da Bibliotheka nel 2017

Un nuovo anno scolastico sta per cominciare per il professor Gelsi, che si dirige lentamente a scuola. Una scuola in cui ormai crede sempre meno. Colleghi opportunisti che di fronte a qualcosa di ingiusto dicono “Facciamo qualcosa”, ma che poi sparivano di fronte al Dirigente Scolastico. La scuola trasformata in un’azienda, non con studenti da educare, ma con clienti da soddisfare.

La scuola, l’abbiamo detto, stava trasformandosi sempre più in un’azienda. Gli studenti, da anni, erano ormai trattati come preziosissimi clienti da… com’è che si dice più, adesso, con quel lessico orribile da centro commerciale… ecco, sì: clienti da fidelizzare! Venivano attirati dalle singole scuole con implicite promesse di facili promozioni, orari ridotti e allettanti attività extrascolastiche. E poi coccolati il più possibile, mai contraddetti, costantemente giustificati, perennemente recuperati. Il motivo era semplice: più alunni riusciva ad accumulare un istituto, più finanziamenti otteneva. E non tanto dallo Stato, che sempre meno soldi destinava ormai all’istruzione pubblica, ma dalle aziende private del territorio.

Le aziende finanziano le scuole per ottenere in cambio lavoratori pronti ad ubbidire e ad abbassare la testa. Una condizione per nulla idilliaca quella descritta da Pietro Ratto, che conosce da vicino la scuola, essendo anche lui come Gelsi professore di Filosofia. Ma un’altra scuola è possibile? Non sarebbe meglio senza scartoffie da firmare, senza burocrazia, senza valutazioni, senza programmi ministeriali? Un professore entra in classe e spiega liberamente gli argomenti che ritiene più coinvolgenti per i suoi alunni, in base ai loro interessi sviluppa la lezione. Ecco l’esperimento che tenta il professor Gelsi, in un anno scolastico molto particolare.

Una scuola senza regole

Quando Gelsi si trova davanti al cancello della scuola nota qualcosa di strano: migliaia di studenti si trovano in mezzo al marciapiede, invadendo anche la strada. Perché nessuno ha aperto i cancelli? Dove sono gli altri professori? La risposta non tarda ad arrivare: sono tutti in congedo. Il Parlamentoha infatti approvato un provvedimento di legge per il quale tutto il personale statale collocato in servizio non urgente può usufruire di un congedo straordinario retribuito per la durata di un anno. Qualcuno forse si era dimenticato di scrivere parzialmente retribuito ed ecco perché tutti gli statali sono comodamente a casa. Insegnanti e personale ATA compresi.

In soccorso di Gelsi arriva il bidello Giovanni, l’unico suo vero amico all’interno di quel liceo. Con centinaia di studenti stipati in un Auditorium e un professore che spiega il senso della scuola attraverso la metafora della toilette, ha inizio l’esperimento di una nuova scuola. Una Contro-Buona Scuola in cui nessuno è valutato e tutti sono liberi di decidere se frequentare o stare a casa.

Il professore e l’ispettore Gelsi

La trama diventa ancora più intrigante quando Filippo Gelsi, l’unico ispettore in servizio e ligio al suo dovere nonostante il congedo retribuito, va a fare un’ispezione proprio nella scuola del professor Gelsi, suo padre. Quanto l’uno è contrario alle regole imposte dall’alto, agli obblighi che ritiene inutili, tanto l’altro è preciso e compie il suo dovere, controlla ogni cosa nei minimi dettagli, dagli estintori alla timbratrice, la cui inclinazione deve essere migliorata con una brugola da 5.

Altri problemi non tarderanno ad arrivare: “Il prof sfida il Ministro. Scuola aperta nonostante il decreto!” titola la prima pagina del quotidiano locale. E da lì la notizia avrà diffusione nazionale: ovunque si parlerà della “scuola delle polemiche“. Ma oltre alle critiche arriveranno anche preziosi aiuti…

Una scuola diversa

Pietro Ratto immagina una scuola diversa, la scuola che dovrebbe essere ma che non è, la scuola che il suo doppio Gelsi riesce a realizzare per qualche tempo. La narrazione risulta piacevole e coinvolgente; capitoli brevi portano il lettore a cambiare spesso ambientazione: dalla scuola, al bosco del professore fino al suo passato complicato con il figlio. Nonostante le molte critiche alla scuola e a tutto ciò che vi ruota intorno, il libro offre una speranza di cambiamento.

Camilla Gaggero