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Sammy Basso si è laureato con 110 e lode, nonostante la progeria

Sammy Basso si è laureato in Scienze naturali all’Università di Padova

Un traguardo che secondo molti non avrebbe mai potuto raggiungere. A due anni gli è stata diagnosticata la progeria, o sindrome di Hutchinson-Gilford (HGPS): l’aspettativa media di vita per i medici non superava i 13 anni e mezzo. Questa malattia, conosciuta anche come sindrome dell’invecchiamento precoce, è rarissima. Colpisce un bambino ogni 4-8 milioni di nati. Ad oggi, secondo il sito dell’associazione italiana progeria, ci sono 70 bambini affetti da progeria nel mondo. 5 in Italia. La malattia provoca complicazioni tipiche della vecchiaia: problemi alle ossa (osteoporosi) e vari problemi legati al cuore e ai vasi sanguigni (ictus, occlusione delle arterie, infarto).

Martedì il 22enne di Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza si è laureato. A darne la notizia su Twitter è stata la stessa università: “Complimenti a @SammyBasso, da anni simbolo e promotore del sostegno alla #ricerca scientifica sulla #progeria”.

I ringraziamenti su Facebook

Il ragazzo ha scritto un post su Facebook per ringraziare tutte le persone che lo hanno aiutato:

Ringrazio i miei genitori che mi hanno donato la vita due volte: quando mi hanno messo al mondo e quando mi hanno fatto diventare l’uomo che sono! Ringrazio la mia famiglia che mi sostiene sempre. Ringrazio tutti i miei amici senza i quali la mia vita non avrebbe senso! Ringrazio le persone care, quelle con cui ti fai una birra, quelle con cui parli per ore, quelle con cui serve non dire niente, quelle con cui discuti sul senso di ogni cosa e sul senso del niente, quelle con cui condividi avventure, o gioie, o giornate tranquille o anche dolori.
Ringrazio il mio Dio, Dio di tutti, per avermi regalato l’emozione di vivere questo giorno e di goderne appieno le tante emozioni…

Fondamentale è stata anche la collaborazione tra ateneo, ufficio disabilità, personale docente e tecnico che ha reso possibile il percorso inclusivo. Perciò alla laurea sono state invitate come membri della commissione la prorettrice alla Didattica Daniela Mapelli e la delegata in materia di Inclusione e Disabilità Laura Nota. Inoltre è stato presente anche il co-tutor prof. Carlos Lopez Otin (Instituto Universitario de Oncologia, Universidad de Oviedo, Spagna), presso il quale Sammy ha fatto la tesi sulla progeria in Erasmus.

La progeria

Quando Laura e Amerigo, i genitori di Sammy Basso, hanno scoperto che il figlio soffriva di progeria, era l’unico caso in Italia. Nessuno sapeva dare indicazioni precise sulla malattia, non esisteva nessuna cura, ma, soprattutto, non esisteva nemmeno la ricerca. Dopo una ricerca su Internet hanno trovato un’associazione americana, la “Sunshine Foundation”, che ogni anno organizza un incontro mondiale per famiglie con bambini affetti da questa sindrome. Dal 2000 hanno cominciato a partecipare a questi incontri, incontrando così famiglie che vivevano i loro stessi problemi.

Dal 2002 inoltrenSammy e i suoi genitori hanno iniziato a partecipare anche ad incontri europei organizzati dall’Associazione olandese “Progeria Family Circle”. Gli incontri permettono “uno scambio tra medici e medici, tra medici e genitori e non ultimo tra genitori e genitori”. A spiegarlo sono gli stessi genitori di Sammy sul loro sito www.progeriaitalia.org. Per aiutare le altre famiglie e sostenere la ricerca, hanno inoltre fondato nel 2005 l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso.

Camilla Gaggero