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Demolizione del Ponte Morandi: non diventi uno spettacolo

“Una tragedia trasformata in spettacolo”

Così recita uno striscione posizionato a Genova Cornigliano. Il messaggio della scritta, con la S a forma di dollaro e la e di euro è assai eloquente. Questa mattina ha infatti inizio la demolizione del Ponte Morandi e la popolazione chiede che non si trasformi in un momento di propaganda politica. Alla cerimonia parteciperanno anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, il governatore della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. Un momento tanto atteso e agognato dai cittadini, soprattutto dopo i numerosi annunci in pompa magna dell’apertura del cantiere.

Se inizialmente si parlava di due mesi per la ricostruzione, adesso i tempi si sono notevolmente allungati. Stando ai piani, la ricostruzione inizierà subito dopo la demolizione e  il nuovo ponte dovrebbe essere pronto entro l’aprile 2020. Nella notte tra giovedì e venerdì sono stati eseguiti gli ultimi test per verificare l’adeguatezza dei macchinari montati per la demolizione, che sarà portata a termine per passaggi successivi, “smontando” le vari parti che formano la struttura del ponte.

Conte e Toninelli presenti alla cerimonia di demolizione

Al termine della visita al cantiere del Ponte Morandi il premier Giuseppe Conte ha così commentato:  “Oggi inizia l’operazione di demolizione del ponte, è un giorno importante perché scandiamo il primo passo di un percorso che speriamo sia il più breve possibile”.  “L’importante è che si prosegua modo spedito, che la nostra forza come sistema Italia venga fuori in tutta la sua ampiezza e il mondo ci possa ammirare in questa attività di ricostruzione” ha aggiunto.

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha affermato che “Quella di Genova  è una ferita aperta che difficilmente si potrà ricucire completamente. Però oggi iniziare a vedere, a distanza di pochi mesi, che si demolisce un ponte che è stato malgestito da chi ne ha approfittato molto come vantaggi economici. Che tra pochi mesi si ricostruirà. Che a fine anno sarà in piedi e a inizio anno prossimo potrà essere finalmente collaudato e riaperto, penso che sia uno slancio positivo per tutta l’Italia”.

Delle responsabilità del crollo e delle 43 vittime si sta già occupando la Procura di Genova, quello che chiedono i Genovesi è che la demolizione non si trasformi nell’ennesima passerella politica. Come già successo ai funerali, con politici applauditi o fischiati. Si deve parlare del ponte, di quanto si sta facendo per ridare un collegamento vitale per la Liguria, ma si deve sempre ricordare che 43 vite sono state stroncate. Una tragedia non deve essere trasformata in spettacolo.

Camilla Gaggero